Carmelacromìa!

I colori di Osteria da Carmela posseggono un richiamo sacro(santo) ai colori della Madonna del Carmelo, detta Madonna Bruna, con un significato preciso:
Arancio solare aureole dorate e il fondo dell'icona = santità e sacralità
Pompeiano colore rosso della tunica sotto il manto = amore
Tufo scuro tunica color pelle di pecora del bambino e pelle della Madonna = agnello di Dio, fratellanza
Verdemare manto della Madonna = fertilità
Ogni colore è un’ispirazione, una storia, una tendenza e persino, scavando nella storia di Napoli, un’origine di un piatto e accompagnerà sempre le nostre (e le vostre) parole.
E con queste cromatiche premesse, ecco a voi...


La cucina tradizionale di Osteria da Carmela in abbinamento con i vini dell’areale di Benevento

La cucina tradizionale di Osteria da Carmela in abbinamento con i vini dell'areale di Benevento

La Campania è un mosaico enologico di enorme complessità. Questa regione infatti possiede caratteristiche pedoclimatiche davvero uniche nel suo genere: si può spaziare dal clima rigido della verde Irpinia ricca di alture, fino alle miti temperature delle coste partenopea, salernitana e amalfitana passando per il clima quasi “continentale” delle estese pianure casertane e il clima appenninico del beneventano.

La nostra regione ha un patrimonio enologico da far invidia a tantissime regioni italiane, anzi diremmo – come si afferma in uno studio di Campania Stories – che in “Campania si può contare su un numero di vitigni autoctoni che supera quello dell’intera Francia”. Dato l’enorme bacino di biodiversità ampelografica, abbiamo deciso di realizzare degli abbinamenti cibo – vino che non siano semplicemente riferiti alla regione nella sua interezza, ma divideremo gli abbinamenti in base agli areali di produzione.  Tuttavia, siamo consapevoli del fatto che i confini geografici della produzione dei singoli vitigni autoctoni non coincidono perfettamente con i confini delle cinque province campane, abbiamo scelto di illustrare gli abbinamenti per zone proprio per mostrare quanto siano complessi ed articolati i territori delle singole province campane. La scorsa volta abbiamo abbinato i nostri piatti ai vini casertani, oggi, senza alcuna pretesa di esaustività, vi proponiamo i piatti del nostro menu tradizionale partenopeo abbinati con i vini tipici dell’areale di Benevento.

L’areale enologico beneventano si colloca come una striscia di confine: sorge nel cuore dell’Appennino sannita ed è un corridoio naturale che mette in connessione le coste del Tirreno con quelle dell’Adriatico. A sud i confini del Sannio combaciano con quelli della verde Irpinia, a nord confina con Molise e Frusinate, nord-est con la Puglia, ad ovest con il Casertano. Popolo di guerrieri che hanno saputo tenere testa per anni ai Romani e poi divenuti tutt’uno con i Longobardi – signori incontrastati del medioevo meridionale italiano – i Beneventani vantano una storia così ricca che da sempre ha goduto di un riconoscimento politico a sé. Pensate che appena dopo l’unificazione di Italia il Governo Crispi cercò di dare a Benevento il riconoscimento di provincia autonoma in senso politico e amministrativo al Sannio. Solo la caduta dello stesso governo impedì la costituzione della Regione Sannio, in cui sarebbero state annesse la Provincia di Avellino e Campobasso.

Nonostante il suo ridimensionamento politico ed amministrativo, dal punto di vista enologico i numeri sono davvero imponenti, tanto che la provincia beneventana detiene la leadership della produzione enologica campana (al primo posto nella produzione di reddito agricolo in provincia, fonte Campania Stories). Con ben una DOCG DOP (dal 2011 l’Aglianico del Taburno ha ottenuto questo importante riconoscimento), due DOP e una IGP (fonte Consorzio del Sannio), i numeri beneventani sono da capogiro: novecentomila ettolitri di vino prodotto e diecimila ettari vitati, settemilanovecento imprenditori viticoli, di cui molti associati in cooperative e cantine sociali, fenomeno produttivo di cooperazione che ha pochi eguali nel sud Italia. I vitigni che si coltivano nell’areale beneventano sono: Aglianico, Piedirosso, Sciascinoso e Barbera del Sannio, Fiano, Greco e Coda di volpe, Agostinella, Cerreto, Grieco e il Moscato di Baselice.

Iniziamo subito a proporvi i nostri abbinamenti tra i piatti della nostra osteria napoletana e i vini beneventani. Apriamo il nostro pranzo con un’entrée a base di pesce? Allora vi proponiamo di gustare un Sautè di Vongole accompagnato dalla Falanghina del Sannio Lila 2017 DOP di Tenuta Cavalier Pepe. La Falanghina del Sannio è di forte impatto e ha una buona acidità, lascia la bocca fresca e saporita con un retrogusto di piacevole persistenza che richiama la mela verde e la banana.

Come primo invece vi consigliamo di assaggiare le nostre fettuccine alla Bolognese in abbinamento con Le Mongolfiere a San Bruno Aglianico Taburno Rosato DOCG 2012 di Fattoria la Rivolta. L’aglianico del Taburno ha tantissime declinazioni, questa versione rosé è davvero unica sia perché ha un disciplinare DOCG e sia perché è un vino che si presenta elegante, riempie la bocca di un bouquet pieno di freschezza, leggere note fruttate, dove si individua soprattutto la fragola. In bocca è vivace, scorrevole, caratterizzato da una buona sapidità e riesce a sgrassare con equilibrio il sapore del sugo alla bolognese.

Per gli ultimi due abbinamenti abbiamo pensato che non potevano non citare il maestoso Illunis Aglianico del Taburno DOCG 2013 dell’azienda vinicola Caputalbus, un vino di struttura, dall’equilibrio perfetto tra tannino e alcool, che si presenta al naso con note di nocciole, spezie e una leggera tostatura. Ebbene questo vino può sostenere un verace misto di carne al ragù con contorno di friarielli.

Infine, se volete invece concludere con un secondo più leggero, ma non per questo meno gustoso vi consigliamo i nostri filetti di sgombro all’Amalfitana (insaporiti con pepe rosa e menta) a cui per concordanza aromatica abbiamo abbinato Dies Irae Falanghina Irpinia 2017 DOP dell’azienda beneventana Caputalbus.

 

Vi aspettiamo per sperimentare insieme questi abbinamenti cibo-vino teritoriali, a presto!


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