Carmelacromìa!

I colori di Osteria da Carmela posseggono un richiamo sacro(santo) ai colori della Madonna del Carmelo, detta Madonna Bruna, con un significato preciso:
Arancio solare aureole dorate e il fondo dell'icona = santità e sacralità
Pompeiano colore rosso della tunica sotto il manto = amore
Tufo scuro tunica color pelle di pecora del bambino e pelle della Madonna = agnello di Dio, fratellanza
Verdemare manto della Madonna = fertilità
Ogni colore è un’ispirazione, una storia, una tendenza e persino, scavando nella storia di Napoli, un’origine di un piatto e accompagnerà sempre le nostre (e le vostre) parole.
E con queste cromatiche premesse, ecco a voi...


L’insalata di Rinforzo di Osteria da Carmela, la regina della Vigilia Natalizia napoletana

insalata di rinforzo

A Napoli dire “insalata di rinforzo” è dire Natale. Nelle case napoletane non è concepibile una Vigilia natalizia senza che vi sia il giusto spazio per questo gustosissimo antipasto. Lo vuole la tradizione napoletana e quindi in Osteria da Carmela questo antipasto non può assolutamente mancare. Partiamo dall’inizio.

Non confondiamo la seta con la lana

Di questo piatto esistono numerose versioni e poi è impossibile stabilire con certezza matematica quale sia la ricetta esatta dell’insalata di Rinforzo. Purtroppo al giorno d’oggi su internet si trovano tante analogie bizzarre, una delle quali è l’associazione, assolutamente erronea, che mette sullo stesso piano l’insalata di rinforzo e la caponata. Tutte le preparazioni discendono da quell’insalata natalizia che già dall’Ottocento raccoglieva le lodi del Calvacanti nel suo libro “Cucina teorico-pratica”, ossia la caponata (da non confondere però con la caponata marinara o quella estiva… quella con le fresselle e pomodori).

Perché si chiama “insalata di Rinforzo”?

Il nome è certamente tra i più curiosi! A riguardo, non esiste una spiegazione univoca. Alcuni sostengono che il motivo derivi dal fatto che l’insalata, man mano che si consuma, può essere facilmente “rinforzata” con nuovi ingredienti. Altri asseriscono che il nome provenga da una ragione pratica, ovvero perché questa insalata ti accompagna per tutto il periodo natalizio fino a Capodanno, quando la presenza di questi ingredienti si rinnova via via dalla Vigilia fino al 31 Dicembre.

Altre fonti invece asseriscono che il “rinforzo” sia dovuto all’impiego di aceto e il sale di acciughe e capperi, che danno al cavolfiore un sapore davvero deciso e inconfondibile, mentre c’è chi asserisce che si deve definire “insalata di rinforzo” perché la salivazione aggiuntiva, stimolata per l’appunto dall’aceto, invogli anche gli avventori  maggiormente “temperanti” si lascino andare nella consumazione del pasto abbondante natalizio.

Se seguiamo i consigli di Cavalcanti, possiamo affermare che l’insalata di rinforzo era un antipasto che serviva appunto a “rinforzare” il pranzo “magro” della Vigilia di Natale.

Vi abbiamo fatto venire l’acquolina in bocca? Bene, ecco la ricetta.

Insalata di Rinforzo

  • Prep Time: 20m

Ingredients

  • 1 cavolfiore di media dimensione
  • olio extravergine d’oliva
  • sale q.b.
  • 6 -8 acciughe sotto sale
  • 100 gr. sottaceti misti
  • 100 gr. capperi sotto sale
  • 100 gr. papaccelle piccanti
  • 100 gr. papaccelle dolci
  • 100 gr. di olive verdi
  • 100 gr. di olive nere di Gaeta
  • aceto

Instructions

  1. Lavare e tagliare il cavolfiore, dividendolo in tante piccole cimette. Lessarlo in abbondante acqua salata, ma per non più di dieci minuti, perché le cimette devono restare belle sode, non devono diventare molli. Scolare e lasciare raffreddare. Quando la cimette si saranno raffreddate, disporle in una grossa insalatiera e condirle con 4 cucchiai di olio e 4 cucchiai di aceto, aggiungere sale quanto basta e rimestolare delicatamente. Togliere torsolo e semi dalle papaccelle e tagliarle grossolanamente in spicchi. Pulire poi le acciughe sotto sale, dividerle in filetti e le tagliarle a pezzetti aggiungendole all'insalata insieme agli altri sottaceti, alle olive ed ai capperi dissalati. Rimestolare delicatamente il tutto e lasciare riposare alcune ore prima di servire.

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