Carmelacromìa!

I colori di Osteria da Carmela posseggono un richiamo sacro(santo) ai colori della Madonna del Carmelo, detta Madonna Bruna, con un significato preciso:
Arancio solare aureole dorate e il fondo dell'icona = santità e sacralità
Pompeiano colore rosso della tunica sotto il manto = amore
Tufo scuro tunica color pelle di pecora del bambino e pelle della Madonna = agnello di Dio, fratellanza
Verdemare manto della Madonna = fertilità
Ogni colore è un’ispirazione, una storia, una tendenza e persino, scavando nella storia di Napoli, un’origine di un piatto e accompagnerà sempre le nostre (e le vostre) parole.
E con queste cromatiche premesse, ecco a voi...


Le mammarelle in pinzimonio di Osteria da Carmela

mammarelle in pinzimponio

Le mammarelle in pinzimonio sono un piatto fresco, gustosissimo e pieno di sali minerali, ottimo in primavera

Quante volte sulle tavole napoletane, specie nel periodo pasquale, abbiamo mangiato le mammarelle foglia dopo foglia, sporcandoci le dita con l’unto dell’olio d’oliva? E quanto ci riempie di gioia questo semplicissimo gesto del mangiare con le mani? Questo gesto ci fa ritornare un po’ bambini giocosi e golosi e nello stesso tempo mangiare in questo modo dona una soddisfazione davvero unica nella consumazione del pranzo o della cena, altro che la forchetta!

Insomma, il carciofo romanesco – che i romani chiamano mammola e dai noi invece chiamiamo mammarella – è un carciofo paffuto e di grande dimensioni, ricco di foglie carnose e piene di sali minerali come potassio e ferro, quindi è anche un ortaggio pieno di oligoelementi utili allo sviluppo del bambino. Quest’anno il costo dei carciofi a Napoli è andato davvero alle stelle, complice la cattiva stagione, che ha funestato anche le fave. Tuttavia, con un po’ di attenzione e fortuna si possono trovare le mammarelle a buon mercato per non farsi mancare a tavola questo piatto primaverile e gustosissimo.

In questo articolo vi raccontiamo come lo prepariamo di solito in Osteria da Carmela, coscienti del fatto che le migliori mammole in pinzimonio si fanno prevalentemente tra marzo e maggio, tuttavia vi consigliamo per l’anno di prossimo di seguire i nostri consigli, per soddisfare così i vostri amici o i vostri familiari!

Mangiare insieme le mammole in pinzimonio, significa sfogliarle di foglia in foglia: con le dita si stacca una foglia, la si piega e la si intinge con la parte carnosa in un intingolo di olio, sale e pepe e poi si porta alla bocca, con i denti si affonda nella foglia e si tira via la parte morbida della foglia ed il resto si butta.

Mano a mano che si procede, le foglie diventano sempre più tenere e ricche di polpa, fin quando il carciofo è spoglio e mostra il suo cuore.

Dulcis in fundo, una volta arrivati al cuore del carciofo si elimina la parte non commestibile e poi si spezzetta tutto il resto e il gambo della mammarella, si condisce con l’olio e si gusta l’ultimo prelibatissimo morso!

Carciofi in pinzimonio

Ingredients

  • mammole o mammarelle senza spine
  • 3 spicchi d’aglio mondati e tritati finemente
  • sale doppio
  • un gran ciuffo di prezzemolo lavato, asciugato e tritato finemente assieme ad un ciuffo di menta
  • 2 bicchieri di olio extravergine di oliva
  • sale fino e pepe

Ingredienti e dosi per 6 persone

    Instructions

    1. Togliere ai carciofi le estreme foglie esterne piú dure e mondare il gambo, accorciato a non piú di sei centimetri, della parte esterna, infine troncare i gambi a filo della base dei carciofi,dividere i gambi in due lungo l’asse minore ed affinarli a chiodo, in modo che possano facilmente entrare nella cavità che si ricaverà al centro d’ogni carciofo, allargando le brattee centrali.
    2. Risciacquare i carciofi sotto l’acqua corrente ed inserire nella cavità ricavata al centro dei carciofi un pezzetto di gambo, un po’ di trito d’aglio, prezzemolo e menta; premere decisamente con l’indice affinché il trito penetri a fondo. Munirsi di una o due pentole con ampio fondo circolare e pareti non molto alte; sistemare i carciofi uno accanto all’altro riempiendo tutto il fondo della pentola, coprire a filo con acqua fredda aggiungere il sale doppio, incoperchiare e porre a fuoco moderato per circa quaranta minuti fino a che i carciofi risultino lessati ed inteneriti; per accertarsi della cosa, staccare da un carciofo una delle brattee inferiori e controllare se la polpa del margine inferiore della brattea staccata sia convenientemente morbida tanto da poter essere facilmente portata via strappandola per scorrimento addendantola tra gli incisivi superiori e quelli inferiori.
    3. In caso positivo significa che i carciofi sono lessati al punto giusto e si possono servire in tavola; si porzionano quando sono ancóra caldi e ad ogni commensale viene fornito in accompagnamento del o dei carciofo/i, un piattino in cui ci sarà del pinzimonio preparato precedentemente sbattendo a fondo olio, sale fino e pepe.

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