I carciofi ndorati e fritti
Si torna a parlare di carciofi, uno dei fiori più amati da Caterina De’ Medici, che portò il regale carciofo alla corte di Enrico II. Si racconta che all’epoca il carciofo fosse considerato un alimento afrodisiaco.
“Le teste devono essere divise in quarti, prima di essere consumate crude, con olio, aceto, sale e pepe.” È bene, aggiunge, accompagnarle con “un bicchiere di vino”. Quando ancora sono piccoli e teneri, sono buoni anche fritti nel burro e conditi con il prezzemolo; i fondi possono essere usati per preparare torte”.
John Evelyn, nel suo Acetaria: A Discourse of Sallets (1699)
Insomma, quello che vogliamo aggiungere è che nei secoli dei secoli, dall’epoca dei romani i carciofi sono sempre stati amati e venerati per le loro qualità organolettiche e per il loro gusto. Noi in Osteria da Carmela, li prepariamo in tutte le salse: fritti, affogati alla napoletana, ripieni, mammelle in pinzimonio.
Oggi vi racconteremo come realizziamo i nostri carciofi fritti, o meglio i nostri carciofi ndorati e fritti. Il termine “ndorati” si riferisce alla particolare colorazione che assume il carciofo fritto nella pastella a base di farine che tradizionalmente si usa a Napoli per friggere verdure e pesce. Vi lasciamo con la ricetta dei carciofi fritti!
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