Due dolci natalizi immancabili sulle tavole natalizie: il Raffiuolo e il Mustacciuolo, ovviamente!
Il Raffiuolo e il Mustacciuolo hanno un ruolo fondamentale a Natale, scopri il perché…
Ormai è iniziato il countdown, manca poco al Natale.
La storia è sempre la stessa. C’è tempo – ci ripetiamo – ma poi, puntualmente, arriva il giorno Vigilia senza nemmeno accorgercene. La lista delle cose da fare è lunghissima e le persone d’accontentare anche. Tra regali e organizzazione di pranzi e cene sacre, il tempo è davvero poco e non resta che iniziare a considerare, sulla nostra tabella di marcia, anche il tempo per preparare i dolci natalizi. Certo, si potrebbero acquistare, ma vogliamo mettere il fascino e la soddisfazione di prepararli a casa?
Vediamo un po’ quali sono i dolci irrinunciabili della tradizione napoletana, quelli che non possono assolutamente mancare sulla nostra tavola a Natale.
Raffiuoli o i Raffioli napoletani
Questo dolce, tipico della tradizione napoletana, deve il suo nome ai ravioli di pasta fresca imbottiti che solitamente vengono preparati al Nord Italia. Nel Settecento, le monache benedettine del convento di San Gregorio Armeno, si ispirarono a questa ricetta settentrionale dando vita a un “raviolo” dal ripieno dolce. I Raffioli contengono un cuore tenero di pan di Spagna e si presentano in forma ovale, ricoperti di glassa bianca. I Raffioli imbottiti con crema alla ricotta, chicchi di cioccolato si chiamano Raffioli ‘a Cassata’.
Ottimi in entrambi i casi. Senza di loro a Napoli, il Natale non è considerato tale se non se ne consumi almeno uno a fine pasto…
I Mostaccioli, o Mustacciuoli napoletani
I Mostaccioli, o Mustacciuoli, sono dei dolci golosissimi a forma di rombo, ricoperti di glassa al cioccolato. In base alle varianti regionali, i Mustacciuoli possono avere consistenza morbida o dura. I Mustacciuoli napoletani, in genere, sono morbidi e caratterizzati da un buon sapore di miele e frutta candita.
Per la loro particolare e caratteristica forma, ricordano molto i “mustacchi”, termine che rimanda all’usanza dei signori nobili napoletani di portare baffi lunghi e folti. Legati quindi alla cultura “dall’alto”, i Mustaccioli sono stati menzionati in varie opere teatrali e letterarie e dal cuoco Bartolomeo Scappi, in occasione del pranzo del XVIII di ottobre del papa Pio V.
Negli ultimi anni sono nate molte varianti di Mustaccioli, nelle quali la glassa al cioccolato tradizionale da il posto a quella al cioccolato bianco o allo zucchero con i canditi.
Osteria da Carmela ama, come noi, quelli classici e voi?
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