Il Capitone Fritto, un must natalizio per veri intenditori
Dove mangiare il Capitone a Natale? A Napoli Osterie e privati si apprestano a festeggiare in Natale in compagnia del Capitone fritto, ecco la ricetta natalizia di Osteria da Carmela
Il Capitone fritto viene di norma acquistato il 23 Dicembre tra i vichi e vicarielli di Napoli. I capitoni restano leggermente a bagno nelle vaschette di polistirolo dei pescivendoli, che urlano a squarciagola per attirare più passanti possibili.
Il 23 Dicembre, è letteralmente una corsa contro il tempo e il costo di questo pesce sgusciante si aggira intorno ai 20 euro al kg. Non è che il napoletano sia di per sé un procrastinatore, semplicemente per una questione di amore per il buon cibo e per la buona tavola, preferisce acquistare il pesce “sotto sotto” le feste, in modo da averlo fresco fresco a portata di padella.
Una volta preso, il Capitone trascorre con noi un giorno o due in una vaschetta piena di acqua dolce (mia nonna lo teneva sotto il mobile della cucina, ad esempio) e poi il 24 Dicembre a cena è pronto per riempire i nostri piatti.
Insomma questo pesce è molto grasso e allo stesso tempo è molto semplice da catturare, da secoli ha infatti sfamato le famiglie più umili di Napoli, le ha nutrite e rinvigorite durante tutto il periodo natalizio, quando il freddo incede e il corpo ha bisogno, fisiologicamente, di maggiore apporto calorico per scaldarci.
C’è stato un tempo in cui l’uomo dava un senso di sacro ad ogni propria azione quotidiana, il vestiario, le parole, il cibo, tutto era un equilibrio, una vita piena e densa di senso. Il sacrificio del Capitone, perché di questo si tratta, è anche un prodotto del bisogno dell’uomo di rappresentare la distruzione del maligno. Farlo necessariamente prima della nascita del Cristo è un gesto simbolico molto forte e beneaugurale, affinché il male abbandoni le case in questo giorno sacro di Dicembre.
Ecco a voi la ricetta del Capitone Fritto, buon appetito!
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